intervista di Jacopo Bianchi
ripresa e montaggio di Umberto Tortorelli
TORINO - Passeggiare, correre e andare in bici. Senza limitazioni di tempo e di spazio, eccezion fatta per l'obbligo della distanza, almeno un metro da chi ci sta intorno. Da lunedì 4 maggio è scomparso il concetto di “prossimità dell’abitazione” e sarà possibile -sulla carta per tutti- riprendere l'attività motoria e quella sportiva.
Lo prevede il nuovo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che vara la Fase-2 anche per lo sport.
I primi e più diretti interessati saranno quelli che il decreto indica come “atleti professionisti e non professionisti” delle discipline individuali che preparano la partecipazione ai Giochi olimpici e paralimpici e alle manifestazione nazionali e internazionali. Per loro e per gli “atleti di interesse nazionale” porte aperte anche negli impianti, purché muniti di dichiarazione del Coni o delle Federazioni di appartenenza.
Restano invece chiuse palestre, centri sportivi, piscine e centri benessere: a oggi nessuna data per una riapertura al pubblico, solo l'ipotesi di poter riprendere l'attività da lunedì 8 giugno.
Jogging libero, dunque, magari al parco e anche lontano da casa ma niente ripresa dei corsi in palestra. E chi di sport vive -e ne ha fatto non solo una passione ma un'attività- dovrà ancora attendere.
Come in attesa rimane lo sport universitario, con un'unica certezza: la stagione agonistica per quest'anno è finita. Ne è convinto a malincuore Riccardo D'Elicio, presidente del Cus Torino.