intervista di Jacopo Bianchi
riprese e montaggio Umberto Tortorelli
Per prevenire i rischi di un ritorno della pandemia gli italiani farebbero bene a riscoprire i borghi alpini e a spostarsi in zone meno popolate rispetto alle grandi città.
Lo sostengono alcuni giornali europei, soprattutto anglosassoni come il Times, il Telegraph (leggi QUI) o il portale The Local, che nei giorni scorsi hanno dato particolare risalto alle dichiarazioni di Stefano Boeri e Massimiliano Fuksas.
I due archistar e urbanisti nostrani hanno infatti lanciato una proposta che sa molto di provocazione: il futuro è nei piccoli borghi e la politica dovrebbe incoraggiare un ripopolamento di quei paesi e di quelle “ghost town” dalle quali -almeno fino a ieri- in tanti cercavano di venire via.
Nulla di nuovo però per chi di montagna e di terre alte si occupa da quasi sessant'anni. Non si è fatta attendere infatti la risposta di UNCEM, l'Unione nazionale dei comuni e degli enti montani, che a stretto giro di posta ha ringraziato per l'interesse e ha subito rilanciato con una proposta. «Lavoriamo insieme -dice il presidente di Uncem, Marco Bussone- per rafforzare proprio in montagna e nei piccoli borghi la rete dei servizi».