Beppe Marrotta entra ufficialmente a far parte della Juventus. Oggi al primo giorno da direttore generale dell'area sportiva della squadra bianco nera si è detto orgoglioso di esserci entrato: "Dopo 32 anni da dirigente sportivo è motivo di grande orgoglio arrivare in una delle società più importanti del mondo - ha detto Marrotta - E' per me un momento di arrivo che allo stesso tempo si trasforma in una ripartenza". "La Juve deve riposizionarsi su un blasone storico che le compete. Riposizionarsi significa giocare sempre per vincere. La forza di una squadra non è soltanto economica ma è anche una forza di progettualità, di società, di senso di appartenenza e di attaccamento alla maglia: sono armi strategiche più importanti dei soldi". Sul mercato Marotta spiega: "Non ho preclusioni tra Italia o estero ma sono fautore del made in Italy. L'approccio con i giocatori italiani è più facile, anche in termini di relazione e di adattamento. Io però non ho preclusioni e intendo cercare solo i giocatori migliori". "Alla Juve - ha aggiunto - serve un processo evolutivo non una rivoluzione, io sono fortemente contrario alle rivoluzioni perché sono una fase traumatica. Faremo una analisi della situazione attuale e partiremo dalla valorizzazione delle risorse attuali. Il patrimonio tecnico è da salvaguardare, non da depauperare e successivamente da puntellare con alcuni interventi per consegnare a Del Neri una squadra competitiva". Marotta poi si è detto fiducioso sulla permanenza di Gigi Buffon a Torino: "Uno dei miei primi compiti sarà quello di confrontarmi con tutti i giocatori, mi auguro che si possa continuare con lui, credo che ci sarà una risposta positiva".
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