Debutterà nel cuore del centro storico, in piazza Castello, in piazzale Valdo Fusi e nei locali sulle sponde del Po, la prima edizione del Torino Jazz Festival, diretta da Dario Salvatori e organizzata dalla Città con la Fondazione per le Attività Musicali, grazie all'importante sostegno dei main sponsor Iren e Intesa Sanpaolo e la collaborazione di Conad, Radio 3 Rai (media sponsor) e Gtt.
La rassegna musicale internazionale si aprirà venerdì 27 aprile alle 18 con il concerto dei Buena Vista Italian Jazz in piazzale Valdo Fusi per concludersi martedì 1° maggio - a partire dalle 17- con una grande FESTA JAZZ di oltre 6 ore alla quale prenderanno parte CFM Quartet, Chorus, Lino Patruno Jazz Show, Greg and the Swingin' Storm, Chiara Civello featuring Fabrizio Bosso, Trio Rosenberg & Friends, Peppe Servillo in Memorie di Adriano e Stefano Bollani Danish Trio.
Il TJF rende omaggio, oltre al pubblico degli appassionati, al fermento artistico della città: a Torino si sono formati, e continuano a suonare, diversi musicisti del panorama musicale internazionale. Qui è stato organizzato per anni un importante festival jazz, curato da Sergio Ramella, e tutt'ora istituzioni pubbliche e private dedicano spazi a questo genere musicale. Il cartellone musicale del festival, che presenta oltre sessanta concerti in cinque giorni, è un viaggio tra le note della musica jazz e tra i sapori legati al genere musicale. Durante le giornate della rassegna, infatti, sarà possibile degustare l'AperiTò, nei locali pubblici di piazza Vittorio Veneto.
"Mi piace pensare a Torino come alla città che nei primi decenni del Novecento dava vita ai Jazz Club e ospitava i primi concerti di Louis Armstrong e di altri che sarebbero diventati grandi - dice il Sindaco Piero Fassino -. Dall'Hot Club di Alfredo Antonino ad oggi è cambiato molto, ma la musica ha continuato ad abitare qui, vestendo panni diversi e incarnando i suoi tempi ma mantenendo radici salde con l'anima della città. Il Jazz Festival è da una parte un modo di rievocare attraverso la tromba di Armstrong il fascino discreto delle atmosfere del 1930, dall'altra uno strumento per ritrovare quelle radici, offrire un'occasione di coinvolgimento e di svago. Non ultimo, il modo, a metà fra cultura e svago, di riaprire una pagina che potrebbe rivelare sorprese e interesse e su cui credo sarebbe importante lavorare anche in futuro".
"La nostra è una metropoli che riserva da sempre grande spazio alla musica, dalla colta a quella d'autore, dall'underground all'elettronica, dal rock al rap al pop - spiega l'assessore comunale alla cultura, Maurizio Braccialarghe -. È una città dove si moltiplicano le occasioni per ascoltare e vivere le più svariate proposte. In questo contesto, l'iniziativa del Festival Jazz si propone di offrire ai cittadini, e a quanti verranno nel capoluogo torinese, un'occasione per conoscere un po' più da vicino questo affascinante genere musicale".
"Torino è stata una delle capitali storiche del jazz - afferma Dario Salvatori -. Questa manifestazione internazionale potrà restituire alla città il prestigio jazzistico che aveva negli anni Venti. Le scelte artistiche sono plurali - continua il direttore artistico -. Suoneranno musicisti come il batterista e compositore Billy Cobham, per un pubblico di intenditori, gli Yellowjackets, musicisti aperti alla ricerca, per una platea più giovane o ancora, Chiara Civello e Dionne Warwick per un pubblico più sofisticato".
La città della Mole è stata una delle prime mete europee della musica afroamericana. Non è un caso se il 15 e il 16 gennaio 1935 il grande jazzista statunitense Louis Armstrong, per la prima volta in Europa, scelse proprio Torino quale unica tappa italiana.
La sezione Fringe del TJF - dal 27 al 30 aprile - si sviluppa sulle rive del Po, dal Parco del Valentino ai Murazzi, con un'intensa programmazione fatta di contaminazioni sonore, concerti dal vivo ed eventi. Ad arricchire il festival contribuiranno il Museo Nazionale del Cinema con una retrospettiva di film che rievocano le leggende del jazz e il Circolo dei Lettori con incontri di scrittori e musicisti con il pubblico per un connubio tra jazz e letteratura.