CHERI (TO) (5 nov) - Una professione a metà tra l'artigianato e la tradizione. E' l'arte del ricamo che, in Italia, continua a interessare non soltanto le nonne, come da tradizione, ma anche le giovanissime. A spiegarlo è Anna Ghigo Merlassino, presidente dell'Associazione Amici Ricamo Bandera, un gruppo nato a Chieri proprio per salvaguardare una tradizione artigiana tipicamente piemontese: il Ricamo Bandera'.
Le origini piemontesi, anzi chieresi, del Tessuto Bandera sono attestate già negli “Statuti dell'Arte del Fustagno” della città risalenti al Quattrocento, dove si parla di un tessuto, prima di canapa e poi di cotone operato, con motivi regolari a rilievo, righe parallele o a nido d'ape, bianco o leggermente ecru, riservato alle uniformi delle milizie e al personale di livrea, oltre che alla biancheria ordinaria.
Il motivo ricamato e' eseguito di preferenza con filati piuttosto corposi e poco ritorti, in lana e comprende varie sfumature, con particolare predilezione per le nuances dei rosa, dei blu Savoia e dei verdi per gli ornati geometrici.
Ciò che caratterizza il Ricamo Bandera è la varietà dei punti impiegati come: il punto nodi, il punto erba usato per ricamare steli, rametti, nervature di foglie ed anche, se eseguite in file parallele, per riempire tratti di volute; il punto catenella adoperato in special modo per eseguire i contorni di volute o fregi o, se lavorato a file parallele, per riempire zone più o meno ampie. Per i fiori si utilizza di preferenza il punto pittura, così da ricoprire zone estese i cui punti lunghi e corti tra loro alternati con diversi colori, creano una sfumatura tanto più ricca, quanto più raffinata è la tecnica. |