Torino (10 mar) - Pittore ormai riconosciuto e apprezzato nel mondo Fabio Calvetti propone una nutrita serie di opere per la personale che inaugura nelle sale della galleria Grafica Manzoni di Torino. Le opere in mostra, una trentina, constano di lavori su legno e grafiche numerate sono per la maggior parte inedite e raccolgono in essenza la poetica dell’artista. Calvetti dispone nelle sue tele possibili periferie metropolitane, poco conta che siano di Milano o New York, ma è la potente capacità narrativa la chiave della sua forza. Emergono rimandi letterali ai minimalisti americani, magari a un Carver incautamente sereno, o a certi film notturni in cui le pellicole si nutrono di luce artificiale e straniante. Si rintraccia nelle tele una sorta di languore alla Mario Sironi, ma riportato con il distacco relativista tipico del periodo attuale.
Tra i protagonisti di Calvetti troviamo spesso sedie isolate, rigide; scorci d’interni in cui pochi elementi arredano senza voglia una stanza. Sostanze preesistenti a cui affida il ruolo di raccontare la lingua, i costumi, l’architettura, del nostro tempo. |